Da quando, nel mondo, le cose belle sono gratis?
Leggo nuovamente in questi giorni quella dicitura assurda che la gente pubblica nella loro bacheca convinta che:
Dichiaro quanto segue: Qualsiasi persona o ente o agente o agenzia di qualsiasi GENERE , struttura governativa o privata, NON HANNO IL mio permesso (tranne su richiesta e
splicita e con consenso mio personale) di utilizzare informazioni sul mio profilo, o qualsiasi parte del suo contenuto compaia nel presente, compreso ma non limitato alle mie foto, o commenti sulle mie foto o qualsiasi ARGOMENTO pubblicato nel mio profilo o diario. Sono informato che a tali strutture è strettamente proibito divulgare, copiare, distribuire, diffondere o raccogliere informazioni o intraprendere qualsiasi altra azione riguardante o contro di me tramite questo profilo e il contenuto dello stesso. Divieti precedenti si applicano anche ai dipendenti, stagisti, agenti o qualsiasi personale sotto la direzione o il controllo di dette entità. Il contenuto di questo profilo è privato e le informazioni in esso contenute sono riservate al circolo di persone alle quali esso è destinato. La violazione della mia privacy è punita dalla legge.
CC – 1 – 308 -1-103. Facebook è ora un’entità quotata in borsa PERTANTO RESA PUBBLICA AZIENDA QUINDI SOTTOPOSTA AD OBBLIGO DELLA LEGGE SULLA PRIVACY.
Siete tutti vivamente consigliati di pubblicare un bando tipo questo, o se preferite, copiare e incollare direttamente questa versione. Non pubblicare tale dichiarazione almeno una volta, permette indirettamente l’uso di oggetti quali immagini e informazioni contenuti nei vostri aggiornamenti di stato pubblici.
BLA BLA BLA BLA aggiungerei.
Ecco qui una delle smentite, ma potete trovarne a centinaia: http://daily.wired.it/news/internet/2012/09/18/messaggio-privacy-facebook-bufala-123434.html
I social network sono strumenti incredibili, ognuno di noi può ritagliarsi un pezzo di “storia”, diventare leader di una “Tribù”, ma inetavilmente diventano anche un arma a doppio taglio, dove gusti, opinioni, stati d’animo, abitudini sono facilmente reperibili ed analizzabili. Uno dei maggiori finanziatori di Facebook è stata o lo è ancora la CIA:
“La CIA ha investito in Facebook molto prima che questa rete divenisse una delle reti sociali più popolari di Internet, questo secondo una inchiesta del giornalista britannico Tom Hodgkinson pubblicata nel…
Più info: http://www.finanzainchiaro.it/dblog/articolo.asp?articolo=5967#ixzz29jKCBRS7
Personalmente non so se è ancora così, ma so e confermo che l’utilizzo ci rende noi stessi il prodotto e non il prodotto da utilizzare a nsotro favore. Non dimentichiamoci il riconoscimento facciale nel Taggare la persone, sembra un bel gioco, ma che in realtà, un’azienda ha già sviluppato un sistema che attraverso telecamere e profili social rendono riconoscibile i nostri volti. Pensate per un attimo solo alla vostra vita, camminate per strada ed una telecamera vi riprende, chi vi guarda sa cosa avete mangiato, che programma avete guardato, come si chiama vostro figlio, che scuola frequenta, che ieri eri arrabbiato perché il capo ti ha ripreso e che i denti di Morgan ad XFactor sono da rifare…(twitter ieri sera era meglio non leggerlo;)
Usiamo i social come prodotto, come cominciano a fare le aziende che hanno capito la strategia da intraprendere, anche con i nostri profili personali.
Ora non voglio dire, state attenti, uscitene, anzi, girateli a vostro favore, usateli come usereste uno smartphone, un televisiore, un frullatore, un auto!
Giriamoli a nostro favore e pensateci due volte a quello che pubblicate, perché quello che scrivete, quello che esprimete, dall’altra parte del mondo stanze piene di server hanno grande memoria.