Forse due giorni trascorsi in una baita a 1300 mt. slm insieme ad una combriccola di Trentenni analogici qualcosa è cambiato in me. Eravamo in due ad avere un “super smartphone” con connessioni, gps e tanto altro, che in realtà risultavano essere inutili equiparati a telefonini di vecchia generazione che facevano il proprio dovere: “PRENDEVANO LA LINEA!”
Ora sappiamo che iPhone fa di tutto tranne che essere un buon telefono, perché parliamoci chiaro signori, abbiamo proprio perso il concetto di telefono cellulare!
Nelle nostre tasche ormai abbiamo device che spesso non utilizziamo nemmeno per quello che sono nati, ovvero TELEFONARE, e quando ci serve farlo:PANICO!
Uno scontro tra titani, dove io ero spettatore, Manuel l’anti digitale per eccellenza (lo potete trovare sotto la parola analogico del dizionario) e Micheal, uno di quelli che vive cavalcando la mela non se le mandavano di certo a dire.
“Bello quel telefono da 1000,00 euro che non prende nemmeno!” Esclama l’Analogico.
“Guarda che sa vado fuori prende ed è sempre meglio di quel Sony da 8 mega pixels Cinesi di fotocamera!” Esclama il Digitale.
Ecco, bene, dovete sapere che questo teatrino è andato in scena tutta la sera, circondato da commenti fuori campo e device simili di “google” abbandonati qua e la per le stanze del malghetto, senza che nessuno se li filasse manco di striscio perché utilizzati per il loro scopo: ricevere o telefonare se c’era la necessità.
Carte da briscola, bicchieri di vino, buon cibo, legna e tepore umano riscaldavano un’ambiente completamente analogico, dove avevano fatto la ricomparsa anche delle vecchie macchine fotografiche da 3 mega pixels ad immortalare scene di ordinaria amicizia.
In questi giorni mi sono chiesto la vera importanza del digitale, ovvero, utile, essenziale nell’uso quotidiano per semplificarci la vita, ma assolutamente da mettere in disparte nei momenti veri della vita, evitandoci così di guardare un mondo con la testa china.