Il mio osservato speciale di questi giorni è Giraffare.it, il primo “gruppo d’acquisto” tutto Italiano in ambito B2B
Incuriosito dal loro portale, ed io stesso, offrendo un servizio a 360°, ho voluto metterci il naso e quindi ho compilato un modulo di richiesta informazioni.
Partiamo subito dal presupposto che non sono ancora molto conosciuti, ma da lì a poco mi hanno contattato, (letsbonus non risponde nemmeno alle mail dirette), ed allora posso raccontarvi come funziona il loro servizio:
il concetto è identico a Groupon, Groupalia e via dicendo, ma la loro innovazione appunto, è quella di offrire un portale dove mettono in relazione domanda ed offerta esclusivamente sul B2B, unici in questo genere in Italia (al momento)
Il principio è quello di inserire delle offerte specifiche super scontate (come ovvio che sia) di servizi rivolti alle aziende in svariati settori.
Loro, si preoccuperanno, oltre delle messa on line delle vostre proposte, del progetto grafico e dell’invio di circa 500.ooo newsletter con la vostra offerta, “garantendovi” una visibilità Nazionale.
Giraffare si auto promuove attraverso i canali social network ed attraverso riviste, radio, tv, cinema, metropolitane Milanesi, grazie anche ad una partnership con il circuito Classeditori e conta già circa 500mila iscritti.
Il principio dei gruppi d’acquisto è quello di trattenersi una % x sul venduto, facendo da tramite e quindi incassando direttamente il servizio.
Mediamente la percentuale si attesta su un 50% con un numero minimo di coupon venduti concordati.
GIRAFFARE sostiene che la % da loro richiesta è del 45% e che non vi è un numero minimo di coupon di vendita per poter beneficiare delle offerte sia per il cliente che per il fornitore.
Sappiamo tutti, almeno chi ha acquistato, che uno dei punti molto fastidiosi ed a sfavore di questi gruppi d’acquisto sono i tempi di consegna:
spesso, trattandosi di indumenti, occhiali, o comunque oggetti che devono essere ordinati alla casa madre, per poi passare attraverso la “dogana” e quindi arrivare direttamente a casa nostra, passano anche delle settimane, se non dei mesi.
Questo servizio sembrerebbe essere più diretto, perché una volta acquistato, il cliente si mette in relazione con il fornitore, e quindi, la stessa Giraffare, una volta conclusa l’operazione, verrà estromessa. Toccherà al fornitore riuscire a fidelizzare il cliente!
Questo capita anche negli altri gruppi, nessuna novità, basta pensare all’acquisto di un buono di un centro benessere, piuttosto che ad una cena in un ristorante, però in questo caso tutto il traffico generato verrà messo direttamente in contatto con cliente (azienda) e fornitore (azienda), si perché, ovviamente, essendo un B2B l’iscrizione è riservata solo alle aziende 😉 ed in particolar modo alle PMI, anche se dichiarano di avere al proprio interno grandi aziende.
Tutto questo quanto costa?
Ovviamente nulla se i tuoi coupon restano invenduti!
Qualcosa non torna direte voi, in realtà oltre a non chiedervi nulla in caso di invenduto, quindi visibilità gratuita, il costo dell’operazione non viene addebitato ed anzi, si beneficerà di una pubblicità nazionale completamente gratutita.
Io personalmente, quando ho sentito questa frase ho pensato: completamente gratuita??
Ho richiesto una mail scritta di quanto dichiarano con tanto di contatto diretto delle persona e contratto, perché detta così sembrerebbe troppo bella.
Altro punto ragionevole, hanno bisogno di una lista dei servizi che vuoi “svendere” per acquisire clienti, per valutarne l’appetibilità e carpirne il grado di rischio:
andando a proporre su larga scala servizi non appetibili ma accollandosi costi di pubblicità la stessa Giraffari non avrebbe un ritorno adeguato per supportare l’operazione.
Così facendo, si riserveranno il diritto di decretare cosa sarà vendibile e cosa non sarà vendibile con una sicura percentuale a loro favore e quindi annullando i rischi di un’eventuale pubblicità gratuita offerta ai suoi clienti.
Sembrerebbe che i conti tornano, allora l’unica cosa che resta da fare è quella di trovare dei servizi su cui puoi veramente abbassare il prezzo!
Già, ma poi, non si rischia di sminuire il proprio lavoro?
Ho ricevuto una newsletter da parte loro dove un’azienda di comunicazione offriva la creazione di profili Social network “professionali” per soli € 200,00. Sinceramente mi sono risentito della cosa, in quanto magari per loro è un buon passpartù per entrare nelle aziende, ma per qualcun’altro potrebbe essere il proprio core business che non svenderebbe mai.
Quindi quanto conviene?
Ripeto, riflessioni, valuto, osservo, delineo le mie idee ma cerco anche consigli ed opinioni da parte di esperti.
Daniel Cerami